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Cesar Cui (photographie dédicacée à Martin-Pierre Marsick)

Cesar CUI

1835 - 1918

Compositore

Data di nascita :
Data del decesso :

Figlio di un francese disertore dell’esercito napoleonico e di una lituana, Cesar Cui s’impegna all’interno del “Gruppo dei Cinque” accanto a Balakirev, Rimskij-Korsakov, Borodin e Mussorgskij, senza tuttavia condividerne completamente gli obiettivi artistici. Anteponendo il proprio retaggio francese, si distingue infatti dai compatrioti che desiderano una scuola nazionale russa emancipata dagli influssi stranieri. Poiché Cui mantiene per tutta la vita un impiego d’ingegnere militare (specialista in fortificazioni), viene percepito dai contemporanei come un “dilettante di talento” e si attira la loro inimicizia dedicandosi inoltre a una carriera di critico musicale privo di concessioni. La sua produzione lirica è particolarmente intensa tra la fine degli anni Cinquanta e gli inizi degli anni Settanta dell’Ottocento: Il prigioniero del Caucaso da Puškin (1858); Il figlio del mandarino (1859); William Ratcliff da Heine (1868); Angelo da Victor Hugo (1875). Nel 1894, rafforzando così i propri legami con la Francia, rappresenta all’Opéra-Comique Le Flibustier su libretto di Richepin. Nel corso degli anni seguenti varie opere confermano questo influsso francese: Le Sarrazin (1898) da Dumas, Mademoiselle Fifi (1900) da Maupassant e Mateo Falcone (1906) da Mérimée. I maggiori esiti artistici del compositore russo appartengono d’altronde al genere della mélodie francese: tra le 350 liriche che scrive, le Six mélodies op. 84 su poesie di Coppée, Sully-Prudhomme e Hugo (1884) e soprattutto i Vingt poèmes de Jean Richepin op. 44 (1890) tramandano la sua fama fino ad oggi.