Léo DELIBES

Dopo aver ricevuto una prima formazione musicale dalla madre e dallo zio, Léo Delibes studia al Conservatorio di Parigi nelle classi di Benoist (organo), Bazin (armonia) e Adam (composizione). Giovane corista, scopre l’opera partecipando alla prima rappresentazione de Le Prophète di Meyerbeer nel 1849. Successivamente divide la propria attività tra il mestiere di organista e quello di accompagnatore al Théâtre-Lyrique. La sua carriera di compositore drammatico ha inizio nel 1856 con vari lavori leggeri rappresentati al théâtre des Folies-Nouvelles (il primo dei quali ha per titolo Deux Sous de charbon), al théâtre des Bouffes-Parisiens e al théâtre des Variétés. Maestro del coro al Théâtre-Lyrique e all’Opéra, si cimenta in altri generi: l’opéra-comique(Le Jardinier et son seigneur, 1863) e il balletto, con Coppélia ou La Fille aux yeux d’émail, rappresentato per la prima volta all’Opéra nel 1870 e rimasto una delle più celebri partiture del genere. Dopo aver deciso di dedicarsi esclusivamente alla composizione, a partire dal 1871 Delibes si lancia in progetti di più ampio respiro: oltre a Sylvia (1876), che conferma il suo successo nel balletto, fanno epoca le opere Le Roi l’a dit (1873), Jean de Nivelle (1880) e soprattutto Lakmé(1883), il cui successo non è mai venuto meno. Gli ultimi anni di Delibes sono quelli di un musicista affermato: diventato docente di composizione al Conservatorio, nel 1884 viene eletto all’Institut de France. Nonostante la sua ammirazione per Wagner, il suo stile, affine a quello di Bizet, è ancorato alla tradizione francese dei Boieldieu, Hérold e Adam. Esso si distingue per l’eleganza, la leggerezza, la bellezza delle linee vocali e il colore orchestrale.