Virginie MOREL

Virginie Morel, baronessa du Verger.

Nata a Metz da una unione illegittima, Virginie Morel, a prestare fede alle scarse notizie su di lei, scopre il pianoforte da autodidatta, e già all’età di 12 lo suonava “in modo notevole” (Biographie universelle des musiciens). Stimolata dai suoi ammiratori a tentare la sorte a Parigi, entra al Conservatorio nel luglio 1813, e vi si impone molto presto. Già quando esamina l’allieva per la prima volta, Méhul nota subito che è “la più dotata per diventare una grande pianista”. Virginie lo conferma vincendo l’anno successivo il primo premio per il pianoforte, e poi, nel 1814 e nel 1815, diventando ripetitrice della classe di Louis Adam; completa poi la sua formazione prendendo lezioni private da Reicha (armonia), Clementi e Hummel. Durante la Restaurazione, è ingaggiata dalla duchessa di Berry, cui dà lezioni di pianoforte, e pubblica le sue prime partiture, in particolare i Tre Duettini per pianoforte e violino, dedicati alla duchessa. Il suo matrimonio, combinato nel 1829 dalla sua protettrice (con una dote di centomila franchi), l’allontana per sempre dalla vita musicale parigina: capo di stato maggiore dell’armata d’Africa, il marito Leroy – al quale la corte concede il titolo di barone du Verger – la porta con sé ad Algeri per una decina d’anni, prima di concludere la propria carriera militare nel Var. Pensionato nel 1847, si ritira con la moglie nel castello di famiglia a Seiches (presso Angers). Qui Virginie Morel continua a insegnare e a comporre, licenziando essenzialmente lavori per il suo strumento prediletto (tra cui alcuni valzer e otto studi melodici).