Charles-Marie WIDOR

Discendente di una famiglia di organari, Charles-Marie Widor rivela una precoce predisposizione per questo strumento. Dopo aver lavorato per un periodo a Lione con il padre, su consiglio di Aristide Cavaillé-Coll, amico di famiglia, si reca a Bruxelles per seguire dei corsi di organo (Lemmens) e composizione (Fétis). Sempre sotto la tutela di Cavaillé-Coll, che per tutta la vita gli offrirà un indefettibile sostegno, il giovane Widor si trasferisce a Parigi dove si fa conoscere suonando regolarmente a Saint-Sulpice e inaugurando i nuovi strumenti di Notre-Dame e della Trinité. Forte del sostegno di Saint-Saëns e di Gounod, nel 1870 Widor riesce a ottenere il posto di organista di Saint-Sulpice, avendo così a disposizione il più grande strumento di Francia. Questo eccezionale organo gli consente di sviluppare uno stile nuovo ispirato alla scrittura orchestrale, rilevabile nelle sue Sinfonie per organo: le prime otto (op. 13 e 42), la Symphonie gothique op. 70 (1895) e la Symphonie romane op. 73 (1900). Alla morte di César Franck (1890) Widor si vede affidare la classe di organo del Conservatorio di Parigi. Rinnova completamente la didattica dello strumento apparendo così come il fondatore della nuova scuola francese. Nel 1896 viene nominato docente della classe di composizione, contrappunto e fuga e avrà come allievi Dupré, Honegger, Milhaud o, ancora, Varèse. Membro dell’Institut de France nel 1910, segretario a vita dell’Académie des beaux-arts nel 1914, dal 1911 questo fervido difensore della musica di Bach si è occupato anche dell’edizione dell’opera organistica del grande maestro.