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Berceuse op. 57

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Composta nel 1844, lo stesso anno della Sonata in si minore, la Berceuse in re bemolle maggiore, dedicata da Chopin all’allieva Élise Gavard (sorella di Charles Gavard, libraio e amico del pianista polacco), viene pubblicata già nel 1845. In questo pezzo il compositore illustra contemporaneamente le proprie qualità d’improvvisatore, il proprio genio per la costruzione di variazioni, ma anche la propria predilezione per un’estetica della monotonia. L’accompagnamento della mano sinistra, basato su una misura ripetuta pressoché immutata, sviluppa così un’idea più volte rielaborata dalle opere giovanili in poi: un effetto statico dal quale si sprigiona una rappacificazione emotiva propizia alla meditazione o alla fantasticheria. L’opera 57 prende nome da questa continua oscillazione in 6/8 che va dalla tonica alla dominante. L’animazione è affidata alla mano destra nell’esposizione di un tema di quattro misure seguito dal quattordici variazioni (o “varianti”, per riprendere il termine usato da Chopin), anch’esse di quattro misure ciascuna, fino a una brevissima coda. In esse il compositore dimostra la propria inventiva melodica e sottigliezza armonica. Ampiamente utilizzata è la tavolozza dei ricami ornamentali: appoggiature, lungo passaggio di bravura innescato da un trillo, ascensione cromatica in doppie note, gioco di quinte e di seste, fioriture attorno alle note fondamentali della melodia, arpeggi, abbellimenti... Guidate da una mano sinistra “direttore d’orchestra”, queste variazioni danno un’illusione di grande libertà ma sono subordinate invece a un’esecuzione in rubato che richiede grandissima precisione.

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data di pubblicazione : 25/09/23



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