Les Bergers
Opéra-comique in tre atti, rappresentata per la prima volta l’11 dicembre 1865 al Théâtre des Bouffes-Parisiens.
Come un trattato di morale, Les Bergers esplora il tema delle pene d’amore alla luce di tre casi che corrispondono a tre epoche della poesia pastorale. A partire dal XV secolo, questo genere letterario, di cui gli “idilli” dell’antico poeta Teocrito offrono un modello insuperato, è oggetto di una serie di riappropriazioni. Nella Francia del XIX secolo la letteratura pastorale rimanda a molteplici riferimenti storici, come spiegò lo stesso Offenbach. Qualche giorno prima della prima rappresentazione dei Bergers, il compositore invia al direttore del “Figaro” alcuni importanti chiarimenti al riguardo, che vengono pubblicati nelle colonne del giornale: “Il poema dei nostri Bergers è diviso in tre atti: si tratta di una serie di pastorali inserite in una buona e bella pièce. Ecco la mia coraggiosa opinione sull’opera dei miei collaboratori H. Crémieux et Ph. Gille”. Offenbach spiega poi di avere trattato ogni parte del suo lavoro come una piccola opera lirica in sé. La prima è il pastiche di un’opera seria. La seconda imita la maniera dei compositori dell’epoca di Luigi XV: “Si nuota in pieno Watteau”, scrive. E nell’ultima, egli “cerca di realizzare la musica di Courbet”. Mentre la stampa non manca di rilevare il carattere ripetitivo e appunto per questo incoerente dell’intrigo di questa “trilogia campestre”, i critici sono invece colpiti dall’abilità dimostrata da Offenbach, che sa trarre partito da tale struttura per esprimere aspetti differenti della sua ispirazione. In particolare, le recensioni si profondono in elogi sul primo atto, scritto in una vena antichizzante che ricorda certe pagine della Belle Hélène, rappresentata un anno prima con il successo che sappiamo.
Documenti e archiv
Illustrazione a stampa
Le Monde illustré, 1865/12/30 [Les Bergers]
Frontespizio
Les Bergers, quadrille d’après Offenbach (Strauss)
Permalink
data di pubblicazione : 11/12/23
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