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Chasse fantastique

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Questo brano, pubblicato nel 1866 da Heugel, segna un momento di grande rilevanza nella carriera pianistica di Georges Bizet, tanto come interprete quanto come compositore. In realtà il pezzo fa riferimento molto alla lontana alla leggenda popolare della caccia fantastica, ripresa da George Sand e poi fine del secolo da Guiraud ed Erlanger: è molto probabile che il titolo attuale gli sia stato attribuito solo per ragioni editoriali. Bizet eseguì per la prima volta il brano con il titolo di Chasse à courre nel settembre 1865, in occasione di un convegno organizzato dagli editori del “Ménestrel” per riunire “gli insegnanti di pianoforte di Parigi e dei dipartimenti” nelle sale Pleyel-Wolf. A tratti lirica, a tratti enfatica, La Chasse fantastique assume i toni di una fantasia che utilizza elementi musicali tipici della caccia o del racconto epico, attingendo ampiamente all’opera Ivan IV dello stesso Bizet. Richiami del corno e frasi melodiche cantabili si giustappongono o si compenetrano in un'estetica che oscilla tra espressività e virtuosismo. Il linguaggio armonico è volutamente ridotto per concentrare l’attenzione sul gesto pianistico, il che è dovuto al contesto corporativo della prima esecuzione, ma anche alla dedica ad Antoine Marmontel. Quest'ultimo ci ricorda che Bizet fu un enfant prodige del pianoforte, entrato nella sua classe al Conservatorio parigino a soli nove anni, il cui talento unanimemente acclamato avrebbe potuto indirizzarlo con pari facilità verso una più ampia carriera di interprete.

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data di pubblicazione : 30/07/24



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