Le Compositeur toqué
Bouffonnerie musicale en un acte.
« Occorre far risalire la prima manifestazione dell’operetta più al Compositeur toqué che a Don Quichotte et Sancho Pança (prima opera di Hervé creata nel 1847). » (Francisque Sarcey, 1881). Se rimane aperta la questione (un po’ vana) che attribuisce la paternità dell’operetta a Hervé, Le compositeur toqué è un’opera cruciale per il creatore e per il genere già in gestazione. Scritta, composta ed interpretata da Hervé, questa « buffoneria musicale in un atto » è rappresentata in aprile 1854 nel teatro che da qualche mese dirige Hervé: le Folies-Concertantes. Se il titolo dell’opera diventa rapidamente il nomignolo ufficiale del compositore-interprete, il « toqué » è meno un autoritratto che una parodia dei musicisti romantici che hanno la follia delle grandezze. In questo caso, è difficile non pensare a Hector Berlioz o Félicien David quando Fignolet ci presenta la sua sinfonia La prise de Gigomar par les Intrus « in mi grande diesi » e con « novantanove petardi alla chiave ». Assecondato dal domestico Séraphin, Fignolet espone la sua composizione durante i sei numeri dell’operetta punteggiandola con giochi di parole, bisticci e lezioni di accentazione della lingua. Le compositeur toqué conosce un successo immediato, attestato dalla sua ripresa sin dal mese di dicembre 1854 ma la detenzione di Hervé nel 1856 per un affare di buon costume ne sospende la diffusione. Quando il compositore torna sul palcoscenico, alla fine degli anni 1860, non si tratta più di fare queste riprese: sono allora operette di più grande ampiezza che hanno il favore del pubblico.
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data di pubblicazione : 25/09/23
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