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Concerto per pianoforte e orchestra in do minore op. 12

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Maestoso. Allegro deciso – Allegro scherzando – Final : Allegro un poco agitato

Pierné compose il proprio Concerto per pianoforte nel 1886, al ritorno da Villa Medici. L’opera venne eseguita il 3 aprile 1887 ai Concerts du Châtelet dalla dedicataria Aimée-Marie Roger-Miclos (1860-1950) sotto la direzione di Édouard Colonne. Il suo vigoroso ardore giovanile le meritò uno schietto successo, con il pubblico che chiese il bis del secondo movimento, spiritoso e brillante, punteggiato da allegre fanfare di ottoni. Con ogni evidenza il giovane compositore di ventitré anni si è ispirato al Secondo Concerto per pianoforte di Saint-Saëns (1868). Anche la sua partitura inizia con un’introduzione lenta e maestosa che pone il solista in primo piano. Soprattutto il movimento centrale presenta numerosi punti in comune con il modello: l’indicazione di tempo e di carattere (Allegro scherzando) in quanto l’opera non prevede un movimento lento; la tonalità di mi bemolle maggiore e la misura ternaria a due tempi; qualche somiglianza melodica. Aimée-Marie Roger-Miclos era peraltro un’affermata interprete della musica di Saint-Saëns, che le dedicò Africa, fantasia per pianoforte e orchestra. In compenso è sorprendente scoprire nell’Allegro deciso qualche somiglianza con Rachmaninov, i cui concerti sono più tardi. Il Final, che riprende elementi del primo movimento, ricorda che Pierné aveva studiato organo con Franck, del quale adotta qui il principio della forma ciclica. Anche se il pianoforte suona pressoché costantemente lungo l’intero concerto, è tuttavia nell’ultimo Allegro che esso dispiega appieno tutto il suo virtuosismo.

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data di pubblicazione : 25/09/23



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