Contes fantastiques
1. Le violon de Crémone – 2. Le mystère de la maison déserte – 3. Coppelius l’alchimiste – 4. Annunziata – 5. Le choix d’une fiancée – 6. Les maîtres chanteurs – 7. La porte murée – 8. Berthold le fou – 9. Le reflet perdu – 10. Le tonnelier de Nuremberg
I Contes fantastiques de Hoffmann traduits pour le piano vengono pubblicati nel 1847 e nel 1848 a Parigi, presso Edmond Mayaud, in due raccolte di cinque pezzi ciascuna. A quel tempo, la loro autrice è da quattro anni organista alla cattedrale di Meaux e conta sul successo di quei brani affinché il suo valore venga riconosciuto dall’ambiente musicale della capitale. La risposta non manca: Dillon esegue i Contes il 17 marzo 1853 nella sala da concerto del Bazar Bonne-Nouvelle, e poco dopo Adolphe Adam scrive che “pochi pezzi per pianoforte hanno un interesse così reale e così vario” (“L’Assemblée nationale”, 28 marzo); secondo Jules Lecomte, ne “Le Siècle”, “l’idea stessa [dell’opera] denota forza di volontà e audacia di ispirazione, che piacciono pur sorprendendo” (30 marzo). A differenza dei grandi pianisti del tempo, Dillon si avventura solo occasionalmente nel territorio delle dimostrazioni virtuosistiche. Se ne giustifica, peraltro, nella prefazione alla partitura: “Non ho accettato quegli elementi e quelle difficoltà che oggi gli esecutori dominano tanto rapidamente, se non nella misura in cui mi sembravano utili a completare un effetto; in tutti gli altri casi li ho evitati”. Il suo scopo è tradurre in musica alcuni passaggi dei racconti, talora brevemente indicati sopra il pentagramma. All’epoca in cui Liszt, nelle Années de pèlerinage, adatta al pianoforte i Sonetti del Petrarca o propone la sua lettura di Dante, anche la giovane compositrice contribuisce alla costruzione dell’edificio romantico gettando un ponte tra la letteratura e la musica.
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data di pubblicazione : 11/01/24
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