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Der Wanderer

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Con il lied Der Wanderer, composto nel 1816 su una poesia di Georg Philipp Schmidt, Franz Schubert illustra (undici anni prima che fossero terminati) il tema centrale dei ventiquattro lieder della Winterreise: il vagare e la solitudine del viaggiatore alla ricerca di un “paese adorato” […] presagito ma mai conosciuto”. Al fine di valorizzare un testo che passa di volta in volta dalla descrizione di un paesaggio pittoresco alla speranza euforica, quindi alla malinconia lucida, Schubert propone una ripartizione melodica assai mutevole. La prima sezione è un quasi recitativo vocale basato su un pedale di terzine al pianoforte; la seconda parte consente di esporre una sottile melodia che Schubert riprenderà nel 1822 nella Wanderer-Fantasie. Il lied, iniziato in do diesis maggiore, passa allora in mi maggiore: l’umore del recitante si illumina e con esso il ritmo accelera progressivamente fino a un’animatissima sezione in 6/8. L’ultima sezione è un ritorno al minore e al tempo originale: dopo aver richiamato il tema della seconda sezione, la voce si fa solenne per proferire questa estrema risposta alle domande del viaggiatore: “Dove non sei tu, lì si trova la felicità”. Liszt (che cita questa strofa ancora in una lettera a Cosima nel 1868) con la sua vita di musicista itinerante non può non essere sensibile al messaggio altamente romantico contenuto in questo lied. Già nel 1838 ne propone una trascrizione (edita presso Diabelli all’interno degli Zwölf Lieder von Franz Schubert S. 558). Diversamente dalle sue parafrasi e fantasie, il pianista tralascia i passaggi di bravura e si mantiene assai fedele all’opera originale.

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data di pubblicazione : 25/09/23



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