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Les Deux Aveugles

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Descrivendo la lotta feroce che oppone due ciechi finti su un ponte di Parigi per ottenere l’elemosina dei passanti, Jacques Offenbach – grazie all’aiuto di un libretto di Jules Moinaux (1815-1895) – lusinga il pubblico borghese del Secondo Impero. In una Parigi che anela alla modernità urbana, qualche anno prima delle prime picconate del barone Haussmann, la mendicità musicale è vissuta come un flagello da combattere. È con questa « buffoneria musicale in un atto » che Offenbach inaugura il suo teatro dei Bouffes-Parisiens (situato allora sugli Champs-Élysées) il 5 luglio 1855. Il successo è immediato e duraturo. Il trombonista Patachon e il chitarrista Giraffier dispongono di quattro numeri per sedurre il pubblico. La romanza che offre a Patachon l’occasione di presentarsi permette a Offenbach di provare il procedimento della frase tagliata al posto sbagliato (« L’aveugle à qui l’on fait l’aumône / N’est point z-un faux nécessiteux, / N’est point z-un faux né… / Un faux né / Un faux nécesiteux »). Il duetto seguente oppone e sovrappone le cantilene dei due accattoni. Per il terzo numero, i due nemici intonano uno stesso bolero proveniente da Siviglia (« Lesquelles villes ? – Séville, quoi !… en Turquie »). Si tratta del pezzo che farà, sotto forma di spartito staccato, la fama dell’opera fuori il teatro. L’ultimo brano è una parodia di Robert le Diable di Meyerbeer (creato all’Opéra de Paris nel 1831): il finale dell’atto primo vi è citato in modo esplicito (« Ô fortune ! à ton caprice ! ») prima che i due personaggi riprendano il loro bolero per disputarsi l’elemosina di un nuovo passante.

Opere correlate

Robert le Diable

Giacomo MEYERBEER

/

Eugène SCRIBE Casimir DELAVIGNE

1831

Permalink

https://www.bruzanemediabase.com/it/node/5830

data di pubblicazione : 25/09/23



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