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Écossaise op. 151

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Pubblicata nel 1914 dall’editore Enoch, l’Écossaise op. 151 di Cécile Chaminade reca una dedica a Madame M.T. Amirian, pianista-insegnante presso una scuola di musica a Parigi (in rue de Grenelle, insieme al marito, professore di canto). Pur facendo forse riferimento alle Trois Écossaises op. 72 di Frédéric Chopin, la compositrice si allontana da questo modello e dalla danza che l’ispira (la scottish, una quadriglia molto di moda nei salotti del Secondo Impero), sostituendone l’abituale metro binario con uno a 3/4. I ritmi sincopati, tipici di questi pezzi “saltellanti”, si mettono così al servizio di una rilettura del valzer. Confondendo le acque e mettendo insieme diversi riferimenti all’età dell’oro dei balli di società, Cécile Chaminade sembra esprimere la nostalgia di un tempo passato, divertendosi al contempo con i giochi ritmici consentito da una simile sovrapposizione. Trioli e semicrome puntate si alternano o si sovrappongono, suggerendo un contrasto tra un certo rigore marziale e note di passaggio libere e fluide. Opposizioni molto chiare si presentano anche nelle indicazioni interpretative e nei registri impiegati. Tra il marcatissimo che inizia sempre nel registro grave e il dolce o il leggiero riservato a quello acuto, il pianista deve eseguire questo pezzo di genere come se stesse raccontando una storia. Del resto, l’estetica del brano ricorda immancabilmente quella delle musiche che accompagnavano i cortometraggi del cinema muto.

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https://www.bruzanemediabase.com/it/node/35156

data di pubblicazione : 25/09/23



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