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Élégie op. 24

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Composta nel 1880, l’Élégie di Fauré fu eseguita per la prima volta il 15 dicembre 1883 presso la Société nationale de musique dal violoncellista Jules Loëb, professore al Conservatoire de Paris e dedicatario dell’opera. Concepita come movimento lento di una sonata che non venne mai completata, l’Élégie fu orchestrata da Fauré nel 1885 su richiesta del direttore Édouard Colonne. La destinazione originaria del pezzo ne spiega la struttura ABA, nonché il carattere assai espressivo. Scritta nella tonalità di do minore, l’opera ha inizio con accordi ripetuti del pianoforte, sui quali il violoncello sviluppa un’ampia melodia. La scrittura si basa sul trattamento di un motivo dal profilo discendente, che ne determina l’andamento melodico, anch’esso declinante. Le prime misure stabiliscono un clima funebre, con cui contrasta l’espressione appassionata della parte centrale. Scritta in la bemolle maggiore, questa sezione è aperta da un tema dal ritmo ternario, annunciato dal pianoforte e poi ripreso dal violoncello. Quest’ultimo conclude poi il passaggio con figurazioni virtuosistiche che ricordano una cadenza da concerto. Dopo questo momento di bravura, la melodia iniziale viene riproposta all’ottava superiore, nel registro acuto e teso del violoncello, sostenuto da un accompagnamento tempestoso del pianoforte. Il ritorno, tronco, della prima parte lascia il posto a quello del secondo tema, ternario, ora esposto in do minore e quindi tinto di un colore cupo che non aveva nella sua prima enunciazione. Accolta con entusiasmo già alla sua prima esecuzione, l’Élégie gode da allora di un successo ininterrotto, che ne fa uno dei brani più noti della letteratura per violoncello.

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data di pubblicazione : 25/09/23



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