En Languedoc

Inizialmente intitolata Loin des villes, questa suite per pianoforte è composta da Séverac tra il 1903 e il 1904. In una lettera indirizzata al pianista Ricardo Viñes nel novembre 1904, il compositore scrive: “Ho cercato di conferire alla musica il colore particolare del nostro Midi”. I cinque pezzi presentano infatti un percorso attraverso i paesaggi della Linguadoca, evitando le citazioni di temi popolari. La scrittura è dunque particolarmente libera e ricca di idee musicali e impressioni variegate. Vers le mas en fête (I) è da intendere come un ritorno a casa attraverso sentieri più o meno familiari. L’animato percorso lungo “la strada del torrente” prevede una “sosta alla fontana”, dove il tempo si ferma, prima di riprendere il cammino in uno spirito di gioioso vagabondaggio. Sotto l’indicazione “molto delicato, sfiorando i tasti e molto sciolto”, Sur l’étang, le soir (II) è vicino al linguaggio impressionista ed evoca, in un cullante ritmo di 6/8, la tremolante atmosfera del crepuscolo. À cheval, dans la prairie (III) ripropone il viaggio di ritorno del primo pezzo, ma stavolta si tratta delle tappe di una cavalcata che la musica descrive meticolosamente, dal trotto iniziale al vivace galoppo, passando, ancora una volta, per una sosta alla fontana. Coin de cimetière, au printemps (IV) ha inizio con un passo esitante. Il canto, per quanto afflitto, grave e oscillante, invita a una profonda serenità. La serie si conclude con Le jour de la foire, au mas (V), al suono delle campane. L’atmosfera è allegra, piena di una freschezza paesana che arriva fino all’ebbrezza, suggerita con ironia da incerti singhiozzi nel registro acuto. Col suo titolo definitivo, En Languedoc, la suite viene eseguita per la prima volta dall’illustre Ricardo Viñes il 25 maggio 1905 alla Schola Cantorum, consacrando immediatamente la reputazione di Séverac, di cui assicura ancora oggi la fama.