Esclarmonde

Poco dopo l’incendio dell’Opéra-Comique del 25 maggio 1887, Massenet incontra la californiana Sibyl Sanderson nel corso di una cena. Il compositore si meraviglia di quella voce prodigiosa che gli propone di ascoltare l’aria della Regina della Notte. L’indomani, quando l’editore Hartmann gli presenta il libretto di Pertinax, Massenet accetta di musicarlo e si rallegra di avere già l’artista ideale. Divenuto Esclarmonde, il libretto viene redatto da Alfred Blau e Louis de Gramont sulla base di due fonti medievali: Partenopeus de Blois e Huon de Bordeaux. L’incantatrice Esclarmonde, regina di Bisanzio, desidera in segreto Roland de Blois il quale, per amarla, rinuncia a scoprirne il volto ed il nome. L’unione viene maledetta, e gli amanti devono lasciarsi. Ma, trionfando nel torneo che designerà uno sposo legittimo, Roland ottiene infine la mano di Esclarmonde. Avviata nell’estate del 1887 e compiuta nell’autunno del 1888, la partitura riflette l’influenza di Wagner, sebbene la struttura e l’argomento la collochino nel solco del grand-opéra francese. I motivi di richiamo sono particolarmente numerosi e ricorrenti, mentre duetti appassionati costellano l’intera partitura. L’orchestra con legni “a tre” segna una tappa nella carriera del compositore. Programmata per l’Esposizione Universale, Esclarmonde viene eseguita per la prima volta il 14 maggio 1889 all’Opéra-Comique. L’opera colpisce il pubblico per il virtuosismo della musica, le proiezioni luminose concepite da Eugène Grasset e la voce miracolosa di Sibyl Anderson, che nel IV atto tocca un contro-sol battezzato «la Nota-Eiffel dell’Opéra-Comique».