Fantaisie
Per clarinetto e pianoforte.
Nel comporre la sua Fantaisie, nel 1900, Augusta Holmès firmò una delle opere più rappresentative dell’evoluzione della scrittura per clarinetto in si bemolle nel XIX secolo. Commissionata per il concorso del Conservatorio di Parigi dello stesso anno, la Fantaisie è dunque un lavoro di circostanza, destinato a mettere in luce le capacità virtuosistiche ed espressive richieste dalle nuove esigenze di insegnamento dello strumento. Il compito di Augusta Holmès fu facilitato dalla sua profonda conoscenza del clarinetto, che aveva studiato sotto la guida di uno dei suoi principali riformatori, Hyacinthe Klosé, cui si deve, in particolare, l’adozione del sistema di chiavi di Boehm. Se da un lato questa innovazione rese possibile l’evoluzione della tecnica virtuosistica, dall’altro si sviluppò una vera e propria teoria del fraseggio grazie all’insegnamento di Cyrille Rose, dedicatario dell’opera. La Fantaisie di Augusta Holmès attesta naturalmente questa ambivalenza. Dopo un preambolo virtuosistico, in cui l’ampiezza della tessitura strumentale si dispiega attraverso una successione di arpeggi e di passaggi estesi, viene esposto un tema lirico in “tempo di marcia funebre”. Tuttavia, qui la compositrice non esprime un senso di cupezza, bensì una solennità con cui subitamente contrasta l’intensa nostalgia del secondo tema, in cui il dinamismo dell’accompagnamento del pianoforte conduce a una variazione virtuosistica, alla maniera di un capriccio. L’opera termina con una Coda ricapitolativa, che si fissa quasi ossessivamente su motivi caratteristici delle varie sezioni.
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data di pubblicazione : 11/01/24
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