La Favorite

Nel momento in cui compone La Favorite, rappresentata per la prima volta all’Opéra di Parigi il 2 dicembre 1840, Donizetti domina la scena parigina: l’11 febbraio di quello stesso anno l’Opéra-Comique aveva dato la prima rappresentazione della Fille du régiment; nella stagione 1840-41 il Théâtre-Italien allestisce Lucia di Lammermoor, L’elisir d’amore e Lucrezia Borgia. Ma La Favorite costituisce una nuova tappa per Donizetti, in quanto è la sua prima opera originale in lingua francese per l’Opéra di Parigi, sebbene non vi manchino prestiti da opere precedenti (Pia de’ Tolomei, L’assedio di Calais, L’Ange de Nisida o ancora Le Duc d’Albe, da cui proviene la romanza di Fernand «Ange si pur»). Ispirato al dramma di Baculard d’Arnaud Les Amans malheureux, ou le Comte de Comminge (1764), il libretto in quattro atti di Royer e Vaëz risponde alle esigenze di un grand opéra: un quadro storico preciso, che qui contrappone la spiritualità del convento di Santiago di Compostela agli intrighi della corte di Siviglia nel 1340 (la versione italiana del 1842, intitolata Leonora di Guzman, attenua nettamente l’aspetto religioso); un amore impossibile, quello che Léonor, favorita del re Alfonso XI di Castiglia, ispira al giovane monaco Fernand. La prima rappresentazione non suscitò entusiasmo, nonostante la presenza di Rosine Stolz come Léonor (unico personaggio femminile importante e primo grande ruolo da mezzosoprano dell’opera francese), di Gilbert Duprez (Fernand) e di Paul Barroilhet (Alfonso). In seguito però divenne un pilastro nel repertorio dell’Opéra di Parigi, che nel 1918 ne celebrò la 692a rappresentazione. Ispirata a Meyerbeer e a Halévy, pur rimanendo fedele alla tradizione italiana, La Favorite apre la strada alla futura Forza del destino di Verdi.