La Fille du régiment
Opéra-comique en deux actes
Stabilitosi a Parigi nell’ottobre del 1838, Donizetti compone La Fille du régiment, opéra-comique in due atti su libretto di Jules-Henri Vernoy de Saint-Georges e Jean-François Bayard, rappresentata per la prima volta l’11 febbraio 1840. Nonostante reazioni piuttosto diverse da parte della critica (Berlioz, in particolare, la stroncò pesantemente), l’opera ebbe successo. La versione italiana, che Donizetti realizzò poco tempo dopo, con recitativi al posto dei dialoghi, non s’impose mai davvero. Servito da una drammaturgia efficace, lo stile musicale assai variato dell’opera si colloca tra l’opéra-comique e l’opéra bouffe. La vena marziale che la percorre lusinga il patriottismo francese, conformemente al soggetto, che si svolge come segue: in Tirolo, la giovane vivandiera Marie è stata adottata dal 21° reggimento dell’esercito di Napoleone. Ha promesso di sposare uno dei suoi soldati, ma ama il tirolese Tonio, che le ha salvato la vita. Questi perciò si arruola nell’esercito francese, in modo che la loro unione diventi possibile; ma si scopre che Marie è figlia della marchesa di Berkenfield, la quale la prende sotto la propria ala, le insegna le buone maniere e la promette in sposa al duca di Krakenthorp. Il giorno delle nozze si presenta il 21° reggimento, con Tonio in testa: il giovane finirà per convincere la marchesa a cedere e sposerà Marie. Tra i molti numeri notevoli, si segnalano il coro «Rataplan», l’aria del tenore «Pour mon âme» (Tonio), una delle più difficili del repertorio tenorile con i suoi nove do acuti (e uno dei rari momenti dell’intera partitura in cui la vocalità è chiaramente italiana), la cavatina «Salut à la France!» (Marie), ripresa in conclusione dell’opera, e il trio «Tous les trois réunis».
Documenti e archiv
Illustrazione a stampa
Adelina Patti : portraits et différents rôles
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data di pubblicazione : 25/09/23
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