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L'Île du rêve

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Idillio polinesiano in tre atti, rappresentato per la prima volta all’Opéra-Comique il 23 marzo 1898. Da Le Mariage de Loti di Pierre Loti.

All’inizio degli anni Novanta dell’Ottocento, i librettisti Georges Hartmann e André Alexandre trattano con Pierre Loti i diritti di adattamento di vari suoi romanzi. Da questo accordo derivano due opere: Madame Chrysanthème, affidata alla cure di André Messager, e L’Île du rêve, primo lavoro lirico del giovane Reynaldo Hahn. Portata a termine per prima, Madame Chrysantème è rifiutata dal direttore dell’Opéra-Comique, Léon Carvalho; aprirà la stagione del Théâtre-Lyrique nel 1893. La lunga gestazione dell’Île du rêve finirà per favorire il suo autore, poiché il suo completamento coinciderà con la nomina di un nuovo direttore all’Opéra-Comique: sarà il primo lavoro allestito da Albert Carré in quel teatro. Fedele al testo originale, il libretto narra l’amore tra un ufficiale di marina e la tahitiana Mahénu, ma l’idillio non dura più a lungo del soggiorno del protagonista nell’isola: la sua amante decide infatti di non seguirlo, per paura di non piacergli più al di fuori dello scenario esotico del loro incontro. Pur risentendo dell’influenza di Jules Massenet (docente del compositore e dedicatario dell’opera), il trattamento musicale si segnala per la solida concatenazione dei vari numeri, che impressiona la critica: «Tutto è collegato in questa musica, tutto si sussegue e prosegue, tutti gli episodi sono saldati l’uno all’altro, senza un solo attimo di pausa», esclama Arthur Pougin dopo la prima rappresentazione. Volgendo le spalle ai sentimenti esasperati dell’opera lirica romantica, Hahn cerca una semplicità che lo conduce, secondo le parole di Philippe Blay, «verso un meraviglioso meditativo e malinconico».

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data di pubblicazione : 31/10/23



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