Images pour orchestre
1905-1912
Gigues : Modéré – Ibéria (1. Par les rues et par les chemins : Assez animé – 2. Les Parfums de la nuit : Lent et rêveur – 3. Le Matin d’un jour de fête : Dans un rythme de marche lointaine, alerte et joyeuse) – Rondes de printemps : Modérément animé
Proprio mentre stava completando la prima serie delle Images per pianoforte, Debussy iniziò un vasto trittico orchestrale dallo stesso titolo. Avrebbe impiegato quasi dieci anni per portare a compimento il progetto, poiché sfuggire alla banalità del folklore da cartolina gli richiese un duro lavoro. Quando il compositore dichiara che in Ibéria ci sono “un venditore di cocomeri e bambini che fischiano”, non è per dichiarare un programma vero e proprio, quanto piuttosto per invitare l'ascoltatore a elaborare le sue visioni interiori. Integrando elementi pittoreschi nel proprio linguaggio, Debussy prende a prestito un ritmo di danza popolare scozzese per Gigues e ritmi sivigliani e di habanera per Ibéria, dove si sentono nacchere, un tamburello e archi pizzicati a imitazione della chitarra; nelle Rondes de printemps cita le filastrocche Do, do, l’enfant do e Nous n’irons plus au bois. Ansioso di dissimulare i trucchi della sua tecnica compositiva, confida al suo editore Jacques Durand: “C'erano ancora parecchi punti che mi preoccupavano... Era ben scritto, ma con quel mestiere abituale che è così difficile da evitare e così noioso. Ora finalmente mi sembra di intravedere ciò che mi serve davvero”. L'imprevedibilità e la fluidità del discorso danno un’impressione di improvvisazione e di continua transizione. “La naturalezza con cui Parfums de la nuit e Le Matin d'un jour de fête si susseguono è incredibile. Quasi non sembrano composti", scrisse Debussy, soddisfatto, in una lettera ad André Caplet nel 1910. Se si considera quanto egli fosse spietatamente esigente, si può capire appieno il valore di una tale ammissione.
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data di pubblicazione : 18/10/23
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