Journée de printemps
Au matin – Au soir
Nel giugno 1899, al termine degli esami della sua classe di composizione al Conservatorio, Charles-Marie Widor annota semplicemente accanto al nome di Gabriel Dupont: “Musicista del futuro”. In effetti, tutto sembra sorridere all’artista ventunenne: ancora studente, ha già vinto un concorso indetto dalla città di Nancy per la composizione di un poema sinfonico. Jour d’été, in tre movimenti (“Matinée ensoleillée”, “Sous-bois”, “Nocturne”) viene eseguito per la prima volta nel marzo 1900 sotto la direzione di Guy Ropartz. Journée de printemps, un brano per violino e pianoforte composto nello stesso periodo e pubblicato nel 1901 presso Leduc, attinge alla stessa fonte d’ispirazione, mirando a esprimere alcune impressioni stagionali in due movimenti. Benché alcuni elementi, come la liquida fluidità del pianoforte, consentano di immaginare che la “giornata” in questione si svolga in campagna, in riva a un fiume, nel cuore di una natura rinascente e in pieno rigoglio, il compositore si guarda bene dal presentare un programma troppo esplicito. Nel più puro stile Belle Époque, Gabriel Dupont gioca soprattutto sul colore strumentale per evocare i vari aspetti di un’atmosfera dolce, spesso mutevole senza mai farsi minacciosa. Il sottotitolo “Petit poème pour violon et piano” si direbbe peraltro un omaggio esplicito a Ernest Chausson, che era da poco scomparso (Poème de l’amour et de la mer pour voix et orchestre; Poème per violino e orchestra). Il ciclo Poèmes d’automne (1904) e le mélodies Journée d’hiver e Crépuscule d’été (1905 e 1912) completeranno in seguito l’interpretazione delle stagioni da parte di Dupont.
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data di pubblicazione : 25/09/23
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