Salta al contenuto principale

Mazurka

Compositore/i :
Date :
Formazione musicale :
Instrument(s) :

Debussy non mise mai in discussione la propria ammirazione per il genio di Frédéric Chopin; nondimeno, la presenza di una Mazurka nel suo catalogo è inattesa. Il brano viene eseguito raramente e non si conoscono esattamente le circostanze e la data della sua composizione. Non trattandosi né di un lavoro su commissione, come la Marche écossaise, né di una pagina giovanile riscoperta per caso, occorre attenersi all’anno 1890 al quale è generalmente datata. L’armonia modalizzante e la struttura melodica sono vicine a quelle della Petite Suite (1889) o della Tarentelle styrienne (1891). La questione di un’eventuale influenza di Erik Satie rimane aperta, giacché non è ben chiaro sotto quale aspetto essa sia stata determinante; le cadenze “gotiche” vi farebbero pensare, ma non più di quanto farebbero pensare a Chabrier. La pubblicazione nel 1903, anacronistica dopo la prima di Pelléas et Mélisande, ma presso lo stesso editore (Fromont), fu probabilmente legata all’impatto dell’opera. La forma ABA’ è semplice e al tempo stesso efficace. Ogni parte è più breve della precedente: A (aa bb cc’), B (dd’ ee’), A’ (aa’). Applicato a cellule melodiche, il principio ripetizione/variazione/trasposizione assicura unità e una fluida continuità. L’attacco su una quinta vuota gli conferisce un’impronta popolare (a parte il fatto che annuncia si minore anziché fa diesis minore!). Il ritmo puntato caratteristico della mazurka non appare prima della misura 11, come una deformazione tipica dei musicisti di strada. L’indicazione iniziale scherzando esorta ad allontanare ogni malinconia dal modo minore, mentre quella ricorrente rubato invita all’indipendenza delle mani.

Permalink

https://www.bruzanemediabase.com/it/node/3718

data di pubblicazione : 25/09/23



Effettuare una ricerca