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Mélodie pour le piano-forte

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La Mélodie pour le piano-forte di Louise Farrenc fu pubblicata nel 1846 a Stoccarda in un’opera collettiva in onore del maestro di Bonn, il Beethoven-Album, cui collaborarono artisti tedeschi, olandesi, svedesi, ungheresi, russi, inglesi, italiani e francesi. Alcuni offrirono poesie, altri (la maggior parte) una breve partitura, rendendo omaggio al nume tutelare al quale tutta l’Europa musicale della metà dell’Ottocento faceva riferimento. I francesi chiamati a contribuire provenivano soprattutto dal Conservatorio parigino (Adolphe Adam, Antoine Elwart, Fromental Halévy) o dal milieu della musica da camera (come Léon Kreutzer o George Onslow); non stupisce quindi trovarvi anche Louise Farrenc, insegnante di pianoforte al Conservatorio a partire dal 1842, che a quanto pare approfittò dell’occasione per far pubblicare anche un breve brano di sua figlia Victorine, allora ventenne (una Romanza per piano-forte). Piuttosto che un pastiche ispirato a Beethoven, la Mélodie ternaria di Louise Farrenc evoca immancabilmente lo stile parigino degli anni Quaranta dell’Ottocento, apparentandosi alle espressive pagine di Frédéric Chopin, Franz Liszt, Sigismund Thalberg, Charles-Valentin Alkan. Tra l’altro, il “piano-forte” per il quale è scritta non è quello della fine del Settecento: lo spazio di più di sei ottave richiesto da questo nuovo strumento, che permette all’interprete di passare dal parossismo del registro acuto allo sprofondamento di quello grave, va ben oltre le capacità dello strumento classico, attestando i progressi del romanticismo nel campo della scrittura pianistica.

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data di pubblicazione : 25/09/23



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