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Mélodies irlandaises

Compositore/i :
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Formazione musicale :

1. Le Coucher du soleil, pour ténor – 2. Hélène, pour soprano et alto, ou ténor et basse – 3. Chant guerrier, pour ténor, basse et chœur d’hommes – 4. La Belle Voyageuse, pour mezzo-soprano – 5. Chanson à boire, pour ténor et chœur d’hommes – 6. Chant sacré, pour soprano ou ténor et chœur mixte – 7. L’Origine de la harpe, pour soprano ou ténor – 8. Adieu Bessy, pour ténor – 9. Élégie en prose, pour ténor

Berlioz compose le sue Neuf mélodies imitées de l’anglais (Irish Melodies) nel 1829, su poesie di Thomas Moore tradotte principalmente da Thomas Gounet, mentre Louise Belloc si era incaricata di adattare in prosa l’Élégie. Poiché le traduzioni francesi di Adieu Bessy e dell’Élégie rispettavano la metrica inglese, Berlioz fece stampare l’originale di Moore sotto la parte vocale. La raccolta, che successivamente, nel 1849, egli intitolerà Irlande, ha molti punti in comune con le Huit scènes de Faust che aveva da poco portato a termine: predominanza della forma strofica (il modello della romanza continua a essere forte), organici diversi, giustapposizione di brani brevi per offrire una notevole varietà di atmosfere. Nondimeno, Berlioz si discosta dallo strofismo puro in Adieu Bessy (che non ha una forma prestabilita) e nei brani con coro, basati sull’alternanza di un ritornello e di couplets o, nel caso di Chant sacré, su una struttura ABAC. Ma fa ancora di più: osa concatenazioni armoniche strane, ambiguità tra maggiore e minore, cromatismi singolari. Consapevole del potenziale di questi suoi pezzi, ne amplificò alcuni. Così, La belle voyageuse ebbe altre tre versioni: per quattro voci maschili e orchestra (1834, perduta), per mezzosoprano e orchestra (1842), per coro femminile e orchestra (1851). Berlioz teneva particolarmente all’Élégie, che non volle mai presentare in pubblico, giudicandola “incomprensibile per la maggior parte dei francesi”. Nei suoi Mémoires, associò il discorso di denuncia del nazionalista irlandese Robert Emmet al suo colpo di fulmine per Harriet Smithson (irlandese anche lei), avvenuto peraltro due anni prima della composizione di questo suo lavoro.

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data di pubblicazione : 18/10/23



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