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Messa solenne n. 3 in mi bemolle maggiore

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In una lettera del 9 aprile 1882, Gounod confida a sua moglie di avere scritto un “nuovo Sanctus”; poi lascia Parigi per Fécamp, dove completa il lavoro a casa di un suo nipote. Terminata il 4 maggio 1882, la sua terza Messa solenne viene eseguita per la prima volta probabilmente il 14 marzo 1885 a Saint-Eustache e poi riproposta il 25 marzo a Notre-Dame. La stampa le dedica scarsa attenzione, benché si differenzi sotto diversi aspetti dalle precedenti opere di carattere sacro di Gounod: non prevede parti solistiche e riserva uno spazio preponderante all’orchestra, incaricata non solo di sostenere le voci, ma anche di arricchire la polifonia contrappuntistica. Basata su motivi facilmente memorizzabili, ogni parte è preceduta da un enunciato orchestrale (un’introduzione o una transizione). Il percorso tonale si fonda su intervalli di terza, assai apprezzati in epoca romantica. Iniziando in un clima di dolcezza, il Gloria in excelsis è accompagnato da grandi movimenti dinamici. Il Credo si distingue per una musica che colora ogni passaggio della movimentata vita di Cristo. La progressione del Sanctus et Benedictus culmina nei passaggi “Hosanna in Excelsis”, con lunghi pedali e ripetizioni testuali; nella parte centrale, il “Benedictus”, con la sua orchestrazione affidata essenzialmente ai legni e con una scrittura omoritmica, crea un forte contrasto. L’Agnus Dei preferisce tessiture più lievi, con un moto perpetuo di crome espresso da violini e viole. La messa si conclude su un lungo recto tono del coro, che articola la parola “Amen”.

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data di pubblicazione : 25/09/23



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