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Messe de Saint-Louis-des-français

Compositore/i :
Date :
Formazione musicale :

[Messa di San Luigi dei Francesi]

Gounod, nel lasciare Parigi dopo aver fatto eseguire a Saint-Eustache una Messa in memoria di Lesueur, approfitta dell’occasione offertagli a Roma di scriverne un’altra per l’onomastico del re. Mentre la messa precedente aveva un’espressione contenuta e tinta di arcaismo, questa fa uso di un linguaggio moderno che vuole essere eloquente. Lo stile vocale è caratterizzato dalla fermezza del disegno ritmico-melodico, fatta eccezione per la melopea iniziale del Gloria cantata dal tenore solista, accompagnato dai mormorii delle varie sezioni degli archi e dal timpano. Gounod la riprenderà nella Messa di santa Cecilia. Il ruolo espressivo dei timbri strumentali e degli interventi dell’orchestra attesta che il musicista non ha ancora acquisito abbastanza familiarità con i testi liturgici da accontentarsi di metterli semplicemente in musica: sembra piuttosto volerli enfatizzare per dar loro risalto, anche a costo di prendersi delle libertà rispetto alla stessa liturgia. Così, la progressiva introduzione della parola “Christe” attraverso la tecnica del tuilage (sovrapposizione delle voci) elimina la cesura tra il Kyrie e il Christe. Oppure, nel Credo, mentre i tenori cantano il “Resurrexit” i bassi scandiscono “Credo” fino all’ingresso dello “Judicare”. Dopo un intenso periodo di prove, Gounod diresse la sua messa per tre voci maschili, voci soliste e orchestra il 1° maggio 1841 nella chiesa di San Luigi dei Francesi. A Vienna cambiò la destinazione di alcune parti soliste (a Roma quelle dei soprani e dei contralti erano state affidate a bambini e a uomini che cantavano in falsetto) e sostituì la sobria preghiera per il re (Exaudiat te Dominus, per cinque voci soliste) con un nuovo offertorio(Christus factus est).

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https://www.bruzanemediabase.com/it/node/7621

data di pubblicazione : 25/09/23



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