Messe solennelle
Composta nella seconda metà del 1824, la Messe solennelle di Hector Berlioz ci è giunta dopo una storia travagliata. Commissionata dal maestro di cappella della chiesa di Saint-Roch, che in tal modo offre al giovane artista un’occasione di presentare al pubblico parigino le sue capacità di compositore di musica lirica, essa viene eseguita per la prima volta in quella chiesa sotto la direzione di Henri Valentino il 10 luglio 1825. Viene riproposta due anni dopo a Saint-Eustache. Avendo poi Berlioz dichiarato di avere distrutto la partitura, quest’opera sarà considerata perduta finché non verrà riscoperta dall’organista e maestro del coro Frans Moors nel 1992, nella chiesa di San Carlo Borromeo ad Anversa. La partitura, che si trovava nella tribuna dell’organo, è autografa di Berlioz. Forse il compositore l’aveva offerta al collega Antoine Bessems come ringraziamento per favori che quegli gli aveva reso. Tale ritrovamento, oltre a essere interessante in se stesso, getta una luce importante sui processi compositivi del musicista: la riscoperta della partitura ha infatti consentito ai musicologi di identificarne molteplici riutilizzi in opere successive da parte di Berlioz. In particolare, nella “Scène aux champs” della Symphonie fantastique (terzo movimento) si ritrova l’inizio del Gratias. L’opera fu pubblicata per la prima volta nel 1994 da Bärenreiter. In tredici movimenti, essa mette in musica quelle parti della messa che rimangono invariabili nel corso dell’anno (Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus, Agnus Dei); una particolare ampiezza è conferita da Berlioz a certi passaggi del Gloria (Gratias) e del Credo (Incarnatus, Crucifixus et Resurrexit). È scritta per tre solisti (soprano, tenore, basso), coro e orchestra.
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data di pubblicazione : 25/09/23
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