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Nocturne

Compositore/i :
Date :
Formazione musicale :
Instrument(s) :

Pièce courte per flauto (o violino) e pianoforte

È sui banchi del Conservatorio che quest’opera vede la luce, nell’ottobre 1911. Lili Boulanger la sottopone ai suoi professori di contrappunto e fuga (Georges Caussade) e di composizione (Paul Vidal) tra un esercizio tecnico e l’altro. La partitura reca il semplice titolo di Pièce courte ed è destinata al flauto accompagnato dal pianoforte. L’impiego del flauto rimanda all’universo debussiano: la giovane musicista, del resto, conferma tale filiazione citando, nella sezione finale, il Prélude à l’après-midi d’un faune. Nell’oscillazione iniziale dell’accompagnamento del pianoforte Jacques Chailley vedeva un’eco del terzo atto di Pelléas et Mélisande, ma qui si potrebbe evocare anche Gabriel Fauré, tanto l’economia dei mezzi e la finezza armonica concorrono nel dare libero sfogo all’espressività del solista. Partendo Assez lent, la melodia procede, sinuosa, verso una forma di serenità e un culmine, per poi scomparire En s’éloignant. La pubblicazione presso Ricordi ha luogo dopo la morte della compositrice, nel 1919. Nell’occasione, la Pièce courte diventa un Nocturne e viene segnalata la possibilità dell’impiego alternativo del violino. Nadia Boulanger propone costantemente questo brano durante gli anni Venti e nel decennio successivo lo incide, con Yvonne Astruc al violino. Il manoscritto sembra indicare l’esistenza di un’orchestrazione per mano di Lili Boulanger, in cui il pianoforte era sostituito da un clarinetto, un’arpa e un quintetto d’archi. Secondo Caroline Potter, è in questa versione, ritenuta perduta, che il Nocturne sarebbe stato eseguito alla Salle Pleyel nel giugno 1924. Nel 1960, Nadia Boulanger ne propose una nuova versione orchestrale.

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data di pubblicazione : 25/09/23



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