Nocturne per pianoforte n. 1 in si maggiore op. 22
Con il suo Premier Nocturne Alkan abbandona nel 1844 le vie del virtuosismo pianistico che aveva fino ad allora battuto. Probabilmente destinata a segnare una delle sue rare apparizioni sulla scena dei concerti parigini (marzo-aprile 1844), quest’opera dal lirismo nuovo si inserisce perfettamente nel genere del notturno messo in auge da John Field e trasceso da Frédéric Chopin. L’influsso di Chopin sull’opera 22 di Alkan giunge fino alla scelta stessa della tonalità di simaggiore, che a quell’epoca il pianista polacco aveva usato già due volte per i propri notturni. In questo Premier Nocturne un’apertura caratterizzata da una limpida melodia precede uno sviluppo più cupo e interiorizzato: questi due elementi si intrecciano nelle ultime battute. Secondo il musicologo Ronald Smith la chiave interpretativa di questo Nocturne consiste nella descrizione che Henri Blanchard fa dell’arte del pianista-compositore: “Monsieur Alkan ha un tocco nitido, energico e raffinato. Per accrescere il valore dell’elogio che qui ci piace rivolgergli, dobbiamo dire che tra l’energia del suo tocco e la tenuità, la gradazione del suono che egli possiede in sommo grado, vi sono la rotondità, l’ampiezza, la sensibilità, dote rara sulla quale si fonda l’arte di cantare, di suscitare emozioni su questo strumento, l’intonazione del cuore che passa attraverso le dita, l’arte appassionata quale viene fatta, è questa alla fin fine la conquista moderna, Beethoven e Weber” (“Revue et Gazette musicale de Paris”, 13 maggio 1849). Questo Nocturneconsentì ad Alkan di venire eseguito dai contemporanei: in particolare da César Franck che presentò l’opera in concerto nel marzo 1855.
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data di pubblicazione : 25/09/23
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