La Pomme de Turquie
Opera buffa in un atto, rappresentata per la prima volta a Parigi, al Théâtre des Bouffes-Parisiens, il 9 maggio 1857
Proponendo La Pomme de Turquie, di cui è compositrice e librettista, Pauline Thys affronta per la prima volta la scena lirica prendendo in contropiede le attese dei suoi contemporanei: “Si sarebbe potuto credere che, per il suo debutto, Mlle Thys avrebbe lanciato sulle scene una di quelle commedie all’acqua di rose, un’operina delicata ma incolore (per eccesso di innocenza), e che il direttore, per galanteria, l’avrebbe accettata come apertura di sipario. Ebbene, no. La giovane compositrice-poetessa è entrata nel genere buffo a pieno titolo, e in modo risoluto. Questo suo piccolo atto unico è dei assai divertente. Il soggetto denota una franca allegria: dialoghi, couplets, pezzi d’insieme, tutto spira giovinezza, entusiasmo, energia comica” (così “Le Ménestrel” del 17 maggio 1857). La trama, direttamente ispirata al Malato immaginario di Molière, presenta analogie anche con un’opéra-comique di Dalayrac, Maison à vendre: la sfortunata Rosette, oberata dai debiti, deve sposare il suo padrone di casa, il vecchio Cradoussard, se non vuole essere sfrattata, ma il suo innamorato Chicotin inganna il rivale, vendendogli una mela che avrebbe il potere di renderlo invisibile. Variando le atmosfere e curando attentamente l’orchestrazione, Pauline Thys dimostra al pubblico che può eccellere anche in registri diversi dalla romanza da salotto: per esempio, i couplets di Cradoussard “J’ai la jambe fine” fanno la parodia dello stile d’inizio secolo, mentre la canzone di Rosette ha forma di valzer. Va notato infine che Pauline Thys curò personalmente l’allestimento del suo lavoro in occasione della prima rappresentazione al teatro di Jacques Offenbach.
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data di pubblicazione : 25/09/23
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