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Prélude, Choral et Fugue

Compositore/i :
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In gioventù Franck compose alcuni pezzi minori per pianoforte. Al contrario, alla fine della vita lo strumento gli ispirò quattro capolavori: due partiture con orchestra (Les Djinns nel 1884 e le Variations symphoniques l’anno successivo) e due trittici per pianoforte solo (Prélude, Choral et Fugue, quindi Prélude, Aria et Final, rispettivamente nel 1884 e nel 1887). Eseguito trionfalmente dalla dedicataria, Marie Poitevin, alla Société nationale de musique il 24 gennaio 1885, il Prélude, Choral et Fugue rivendica il rigore delle forme antiche e si mantiene lontano dalle confidenze romantiche La ricchezza delle combinazioni polifoniche e il virtuosismo della scrittura recano l’impronta di Bach, Beethoven e Liszt. Ma l’ampiezza sonora, basata su solide ottave alla mano sinistra, richiama non tanto il pianoforte ottocentesco quanto l’organo, d’altronde strumento del compositore. Inoltre Franck collega le tre parti con un tema ciclico dall’espressione dolorosa Nel Prélude questo elemento unificatore viene esposto dopo il primo episodio, in cui un flusso di arpeggi avvolge una linea melodica nel registro centrale. Viene udito nella transizione che precede l’enunciato del tema del corale ad accordi arpeggiati, a un tempo solenne e meditativo. Costituisce quindi il soggetto della Fugue e alimenta una vera e propria traiettoria drammatica e spirituale: il discorso si anima progressivamente, riappaiono i temi del Prélude e e del Choral coniugandosi al motivo ciclico per portare a una smagliante conclusione, punto d’arrivo di questo percorso che guida dall’ombra alla luce.

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data di pubblicazione : 25/09/23



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