Quartetto per archi n. 2 in fa minore
Maestoso moderato – Grazioso moderato – Andante moderato – Allegro non troppo
Noto soprattutto come operista, Louis-Emmanuel Jadin compose anche vari quartetti per archi. Benché avesse affrontato il genere fin dal 1787 con i Six Quatuors concertants op. 3, attese quasi tre decenni prima di presentare i Trois Grands Quatuors dedicati al re di Prussia, che pubblicò intorno al 1814 grazie alla sottoscrizione di numerosi aristocratici e di celebri musicisti (tra cui Cherubini, Baillot, Lesueur, Kreutzer, Nadermann, Boieldieu o, ancora, Habeneck). La raccolta si rifà al genere del quartetto “brillante”: il primo violino domina la tessitura mentre gli altri strumenti, tecnicamente meno impegnativi, si mantengono alla portata di abili dilettanti. Il Quartetto n. 2 si distingue per la tonalità cupa e tesa di fa minore. Nel primo movimento solo il secondo gruppo tematico, in modo maggiore, offre un vero rasserenamento. Il Grazioso moderatofunge da minuetto. Il nome della danza non viene tuttavia menzionato, stante la singolarità ritmica della prima sezione: due misure in tre tempi si alternano a due misure in due tempi, creando un’asimmetria stupefacente per l’epoca (in compenso il Trio si dispiega in una regolare misura in tre tempi). L’Andante moderato, di forma ABA’, introduce un momento di calma e d’intimità. Come i movimenti precedenti il finale privilegia una scrittura cantabile. Ma i numerosi contrattempi dell’accompagnamento e le sincopi della melodia attestano ancora una volta l’originalità ritmica di Jadin.
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data di pubblicazione : 25/09/23
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