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Quartetto con pianoforte n. 2 in sol minore op. 45

Compositore/i :
Date :
Formazione musicale :

Allegro molto moderato – Scherzo : Allegro molto – Adagio non troppo – Finale : Allegro molto

Il 22 gennaio 1887, il pubblico della Société nationale de musique assistette alla prima del Quartetto con pianoforte n. 2 di Fauré (dedicato a Hans von Bülow), eseguito dal compositore  al pianoforte, Guillaume Rémy al violino, Louis van Waefelghem alla viola e Jules Delsart al violoncello. Sebbene il brano sia simile al Quartetto con pianoforte n. 1 per quanto riguarda le tessiture spesso sinfoniche e lo Scherzo capriccioso, il suo linguaggio armonico dimostra una notevole evoluzione, tipica del Fauré della maturità. L’espressione è più tesa e veemente. Nel volubile Scherzo, ad esempio, la vivacità dei pizzicati è accompagnata da un pungente nervosismo venato di inquietudine. L’op. 45 occupa un posto particolare nella produzione di Fauré, anche perché il compositore non ne parlò mai prima della prima esecuzione, con un riserbo insolito da parte sua; tuttavia, nel 1906 confidò alla moglie che l’Adagio era stato influenzato dal suono delle campane che udiva da bambino a Montgauzy. A proposito di questa associazione tra un ricordo e l’atto compositivo ‒ l'unica che abbia mai formulato ‒ il compositore precisò: “Da questo mormorio sorge una vaga fantasticheria che, come tutte le vaghe fantasticherie, sarebbe letterariamente intraducibile. Ma non accade forse spesso che un fatto esterno ci intorpidisca in pensieri così indistinti che in realtà non sono pensieri, benché in qualche modo ce ne dilettiamo? Forse è un desiderio di cose che non esistono; ed è proprio questo il regno della musica”. Pur ammettendo che la sua arte era radicata negli eventi della sua vita, Fauré la vedeva anzitutto come una manifestazione dell’ineffabile.

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data di pubblicazione : 22/01/24



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