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Ce qu'on entend dans le Purgatoire…

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Pressentiments – Désirs impuissants – Alanguissements – Remords – Maintenant et Jadis – Obsession

La seconda parte del trittico, Ce qu’on entend dans le purgatoire…, si dimostra sperimentale quanto la prima, ma, pur restando lontana dalla scrittura tradizionale, è meno stravagante nell’espressione – del resto, il purgatorio è sicuramente un luogo meno ostile dell’inferno! Anche qui si fa molto sentire l’influenza di Liszt, soprattutto nel cromatismo dell’armonia. «Pressentiments» (Presentimenti) snocciola scale in cui continuano a risuonare solo certe note, creando armonie diverse (per farsi capire dai suoi possibili interpreti, Jaëll arriva al punto di inventarsi una notazione musicale). In «Désirs impuissants» (Desideri impotenti), un’appoggiatura espressiva è ripetuta all’infinito, ma non riesce a trovare requie; si tratta della traduzione musicale di quello che è un sentimento romantico per eccellenza, ovvero l’aspirazione a un riposo costantemente differito. «Alanguissement» (Languore) offre un poco di tregua con un’affascinante scrittura di accordi spezzati e passaggi cromatici. In «Remords» (Rimorsi), una caduta melodica di terze irrora il discorso, sul fondo di un’armonia bagnata di quinte aumentate – il che spiega il forte colore lisztiano del brano. «Maintenant et Jadis» (Ora e allora) presenta un motivo misterioso e disadorno, che, dopo un episodio cromatico, riappare in forma armonizzata; segue un passaggio più tranquillo, e poi la perorazione sul motivo iniziale. In «Obsession» (Ossessione), un lancinante viavai cromatico dà origine a una vera e propria litania. Qui più che mai la ripetizione diventa il principio motore della scrittura, in un’atmosfera pesante.

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data di pubblicazione : 25/09/23



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