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Le Rouet d’Omphale op. 31

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Poème symphonique créé, dans sa version orchestrale, aux concerts Pasdeloup le 14 avril 1872.

Notice de l’auteur : « Le sujet de ce poème symphonique est la séduction féminine, la lutte triomphante de la faiblesse contre la force. Le Rouet n’est qu’un prétexte, choisi seulement au point de vue du rythme et de l’allure générale du morceau. Les personnes que la recherche des détails pourrait intéresser y verront tour à tour Hercule gémissant dans les liens qu’il ne peut briser, et Omphale raillant les vains efforts du héros. »

«La musica esiste per se stessa, al di fuori di qualsiasi emozione […] quando si cercano solo sensazioni, l’arte scompare.» Saint-Saëns sembra contraddire, nel 1907, quanto aveva dichiarato nel 1879 a favore dei poemi sinfonici di Liszt: «Per l’artista, la musica a programma non è che un pretesto per tentare strade nuove ed effetti nuovi […] Quello che l’arte ci guadagna non è una maggiore bellezza, bensì un territorio più vasto su cui esercitare il proprio impero, una maggiore varietà di forme e una maggiore libertà». Saint-Saëns sembrava così giustificare Le Rouet d’Omphale, Phaéton, la Danse macabre e La Jeunesse d’Hercule. Tuttavia, la sua Sinfonia con organo avrebbe dimostrato che poteva essere altrettanto creativo e innovatore anche senza un soggetto. Di fatto, il vero programma dei suoi poemi sinfonici era già la musica stessa; i titoli si limitavano a smussare il rigore di tale concetto. Così, nella Notice del Rouet d’Omphale si legge: «Il soggetto è la seduzione femminile, la lotta trionfante della debolezza contro la forza». E poi l’autore mette le mani avanti: “L’arcolaio non è che un pretesto, scelto unicamente dal punto di vista del ritmo e dell’andamento generale del pezzo». L’inverso sarebbe altrettanto vero trattandosi di un’Invention sur un mouvement perpétuel o di un’Étude d’orchestration par petites touches. Gli episodi descrittivi che Saint-Saëns cita maliziosamente come «Ercole che geme nei lacci che non può spezzare» (tromboni e piatti) e «Onfale che schernisce i vani sforzi dell’eroe» (oboe) hanno un ruolo formale al centro di una struttura ABA’: climax e rilancio. L’opera fu presentata dapprima nella versione per due pianoforti, poi orchestrata e trascritta per pianoforte a quattro mani.

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data di pubblicazione : 25/09/23



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