Serenata per flauto e archi in sol maggiore op. 82
Pastorale – Intermezzo – Larghetto – Rondo
Composta nel 1888, la Serenata per flauto e quintetto d’archi (o orchestra d’archi) in sol maggiore opera 82 di Théodore Gouvy fu scritta dapprima in fa maggiore, tonalità pastorale per antonomasia, corrispondente appunto al titolo del primo movimento. Quest’ultimo era stato scritto già nel 1875, sotto forma di Pastorale per violino e pianoforte orchestrata da Gouvy nel 1879. Il termine di “serenata” ricorre spesso nel catalogo delle opere di Gouvy. Scritte per vari organici – per pianoforte, per quintetto d’archi, per pianoforte, violino, viola e violoncello o, ancora, per viola e pianoforte – queste opere rimandano altresì a differenti concezioni del genere. Diversamente dalle serenate per pianoforte o della Sérénade vénitienne per viola e pianoforte, la Serenata, o Sestetto, opera 82, non rientra infatti nel pezzo di genere breve e leggero, abbellito da tratti esotici, che è tipico dell’evoluzione della serenata nella Francia dell’Ottocento. Composta di più movimenti, essa appare come un’opera di musica da camera di maggiore ampiezza, rievocante le opere del tardo Settecento che sfoggiano la medesima titolazione. Nel primo movimento il flauto e il primo violino dialogano adottando una scrittura ad arabeschi di grande agilità. Il discorso viene a essere sottilmente colorato dalle inflessioni minori dell’armonia. L’Intermezzo costituisce l’unico momento di vero virtuosismo strumentale: lungo l’intero movimento il flauto dipana lunghe linee di semicrome continue. Dopo un Larghetto di toccante espressività, con il suo canto accompagnato da un basso a ritmi puntati, l’opera si conclude su un Rondo brillante e brioso, in forme di gavotta deliziosamente arcaizzante.
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data di pubblicazione : 25/09/23
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