La Sévillane

Il 24 febbraio 1882, Hippolyte Chaminade invitò a casa sua artisti, amici e giornalisti per far loro ascoltare le pagine musicali di un opéra-comique in un atto che sua figlia Cécile, ventiquattrenne, aveva appena terminato di comporre. Il testo parlato non fu eseguito, ma la stampa ne fu entusiasta, come scrisse «Le Monde artiste»: «Fin dall’ouverture, che fu molto apprezzata per la sua originalità e distinzione, il successo di questo piccolo gioiello musicale apparve assicurato; diversi pezzi, tra cui la serenata e il coro degli alguazils, furono bissati e il pubblico applaudì calorosamente gli artisti che, con il loro talento, avevano contribuito a mettere in luce il valore della partitura». Questo assaggio avrebbe dovuto portare il lavoro all'Opéra-Comique, ma la direzione del teatro rimase sorda. Tuttavia, la compositrice non si arrese: un coro e poi l’ouverture della Sévillane furono eseguiti alla Société nationale de musique nel gennaio e nel marzo 1883. Un'altra esecuzione dei brani sinfonici ebbe luogo alla Salle Érard nel febbraio 1884 e qualche mese dopo l’ouverture fu diretta da Jules Pasdeloup. Tuttavia, senza un’apparizione sul palcoscenico, La Sévillane non riuscì a trovare un editore e cadde nell'oblio. Gli unici brani superstiti di questa avventura sono l’ouverture – incisa nel 1891 in una versione per due pianoforti – e una Sérénade sévillane pubblicata nel 1894. La partitura originale è sicuramente scomparsa: negli anni Trenta, per poter ripresentare l’ouverture in concerto, questa dovette essere riorchestrata a partire dalla riduzione per pianoforte, benché a suo tempo fosse stata eseguita per la prima volta sotto la direzione di Édouard Colonne.