Six Préludes et Fugues pour l’étude préparatoire au Clavecin bien tempéré de J.-S. Bach
[Sei Preludi e Fughe per lo studio preparatorio al Clavicembalo ben temperato di Johann Sebastian Bach]
Il primo di questi Preludi e Fughe fu pubblicato nel 1892 nella rivista “Le Piano”. Gounod, che avrebbe potuto fermarsi lì, andò poi avanti a comporre, a meno che la serie non fosse stata portata a termine già allora. Non sappiamo se la pubblicazione postuma, nel 1895, abbia necessitato rimaneggiamenti. A proposito del classicismo dei corali a quattro voci, che ricorda quelli presenti nelle opere liriche del compositore, i Preludi sono i brani più inattesi. Il primo sembra un esercizio per sciogliere le dita, ma a poco a poco vi si impone uno stile di scrittura polifonica in cui le due mani diventano uguali e si manifestano le più aspre armonie del contrappunto a due voci. Si trattava, naturalmente, di facilitare l’approccio allo stile severo e alle dissonanze che suscitavano (e tuttora suscitano) le proteste dei debuttanti che non ne colgano il senso. Le Fughe potrebbero anche intitolarsi “Invenzioni” senza perdere d’importanza, poiché Gounod si attiene in modo tanto sicuro quanto elegante alla disciplina della scrittura a due voci, tranne che per le sequenze di passaggio, più verticali, e per i pedali in cui l’armonia si infittisce per arrivare meglio alla conclusione. Inoltre, la Fuga in fa maggiore, molto cromatica, termina con una lunga coda puramente armonica, per compensare. Si notano alcune debolezze nell’invenzione (da non confondere con i legittimi neologismi con cui il compositore afferma la propria identità e ricorda l’epoca in cui scrive), ma sono trascurabili; infatti, pur non essendo troppo audace, la scrittura di Gounod è quasi sempre rischiarata da un cromatismo che la spinge verso il futuro.
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data di pubblicazione : 25/09/23
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