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Sonata per flauto e pianoforte op. 64

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Pubblicata nel 1908, la Sonata per flauto e pianoforte op. 64 di Eugène Cools contiene le principali preoccupazioni del compositore in termini di rinnovamento del linguaggio. Sebbene Eugène Cools abbia avuto come maestro Gabriel Fauré, un compositore che ha dato un grande contributo alla scienza dell’armonia, fu André Gedalge a formare le basi della sua concezione della scrittura musicale, in particolare spingendo ai limiti il contrappunto classico, che definisce l'organizzazione orizzontale del discorso polifonico. Per Cools, “nessun compositore è degno di questo nome se non ha studiato il contrappunto”, materia che permette “di acquisire mezzi espressivi che non vanno ignorati, perché per esprimere nuove idee sono necessari nuovi strumenti”. È così che, fin dalle prime battute dell’introduzione lenta della Sonata op. 64, l’armonia si complica in conseguenza della progressiva stratificazione delle diverse voci intonate dal pianoforte. Nelle parole di Cools, “l’armonia da sola non può esprimere tutto; essa rinchiude il compositore in un numero limitato di formule che limitano il suo orizzonte. [...] [Il contrappunto] permette al musicista di progredire, di rinnovarsi, e sappiamo che un artista muore se non può evolversi”. Quest’opera, dedicata al famoso flautista Gaston Blanquart, riscosse un certo successo in occasione delle sue esecuzioni parigine. Coeva al momento in cui Cools fu nominato professore di contrappunto e fuga al Conservatorio di Parigi, rappresenta una tappa decisiva di un’estetica che si stava definendo liberamente, senza costrizioni accademiche.

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data di pubblicazione : 24/01/24



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