Sonata per pianoforte e flauto in do diesis minore
Andantino con moto – Scherzo vivace – Adagio – Finale moderato
Pubblicata da Demets nel 1904, la Sonata per pianoforte e flauto di Mel Bonis segna una svolta nella produzione cameristica dell’artista. Se fino ad allora si era limitata a pezzi di genere (notturno, meditazione, serenata, suite), ora per la prima volta affronta un genere appartenente alla tradizione classica, come farà anche l’anno dopo con una Sonata per violoncello e poi con il suo primo Quartetto con pianoforte. L’opera viene eseguita a due riprese alla Salle Pleyel dal suo dedicatario Louis Fleury accompagnato dalla compositrice: il 25 febbraio 1904 presso la Société des compositeurs de musique e il 4 marzo 1905 in un concerto della Société nationale de musique. Mentre la prima occasione non suscita reazioni, la seconda dà luogo a due recensioni severe: secondo “Le Guide musical”, l’opera “costituisce non tanto una sonata quanto una suite pastorale qualunque; l’idea è esile, benché ravvivata da qualche grazioso abbellimento qua e là” (12 marzo 1905); secondo “Le Courrier musical”, “questa operina breve e senza pretese si ascolta senza fatica per l’orecchio” (15 marzo 1905). Sicuramente misogine, queste critiche ci rivelano anche il clima artistico dell’epoca: la modernità propugnata da Debussy e dai suoi sostenitori induceva il mondo musicale a interessarsi solo alle proposte radicali e a ignorare i lavori che si iscrivevano nella tradizione come questa sonata, che segue le regole della forma ciclica cara a César Franck. Un secolo più tardi, lontano da quel contesto specifico, quest’opera è uno dei pilastri della riabilitazione della sua autrice.
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Partitura a stampa
Sonate pour piano et flûte (Mel Bonis)
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data di pubblicazione : 04/10/23
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