Sonata per pianoforte in mi bemolle minore
Moderatamente veloce – Calmo, un po’ lento, assai sostenuto – Vivace, con leggerezza – Molto lento. Animato
Questa sonata di Dukas, composta nel 1899-1900, fu percepita come un evento di fondamentale importanza sin dalla sua prima esecuzione, a opera di Édouard Risler, il 10 maggio 1901 alla Salle Pleyel. Ultima grande sonata per pianoforte di un secolo in cui tale genere non venne molto coltivato in terra di Francia, essa sintetizza gli apporti del romanticismo. Dedicata a Saint-Saëns (il quale, per parte sua, evitò la sonata per piano, a parte quella che scrisse all’età di dodici anni), essa deve qualcosa a Beethoven, ad Alkan e a Liszt, dichiarando le proprie ambizioni già nelle dimensioni (quattro movimenti di circa tre quarti d’ora). Il brano dà risalto all’elaborazione formale e tematica: due primi movimenti in forma sonata, un terzo incentrato su una fuga di soggetto tortuoso, e un finale che sfrutta tecniche di variazione in modo originale. Peraltro, la sonata impiega tonalità poco frequenti e ricche di alterazioni (in primis il mi bemolle minore come tonalità principale), è innovativa dal punto di vista dell’armonia e richiede un virtuosismo eccezionale, in particolare nel terzo movimento, con la sua scrittura frenetica a mani alternate nelle zone estreme della tastiera, e nel finale, di ampiezza sinfonica. Più tardi, Durand raccontò quando Dukas eseguì la sonata per lui solo: «Seguivo meravigliato quella musica, voltando le pagine a Dukas. […] Al termine, non seppi contenermi e mi gettai tra le braccia dell’autore, che era commosso quanto me». Queste parole enfatiche si accompagnavano a una sincera ammirazione, poiché l’editore pubblicò il lavoro già nel dicembre del 1900.
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data di pubblicazione : 25/09/23
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