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Sonata per violino e pianoforte n. 2

Compositore/i :
Date :
Formazione musicale :
Instrument(s) :

Assez mouvementé – Tranquillement – Vif

Spesso si è dato risalto alle radici rumene di Georges Enesco, ma nel suo lavoro si possono riscontrare anche numerose influenze di matrice franco-germanica, dovute alla sua formazione viennese e all’incontro con Brahms, nonché agli studi al Conservatorio di Parigi sotto la guida di Fauré e Massenet, accanto a Ravel e Cortot. Ma la Sonata per violino e pianoforte n. 2 rimanda ad altre amicizie studentesche: è infatti dedicata a Joseph e Jacques Thibaud. Enesco era ancora uno studente quando compose questo pezzo, eseguito per la prima volta nel febbraio del 1900 nell’ambito dei Concerts Colonne; tuttavia, sarebbe inutile cercare carenze in questo lavoro, che è già di ampia e raffinata fattura. Vi si può percepire l’influenza di Fauré, non tanto nello stile quanto nell’esecuzione. Enesco riprende l’essenza del modello di Fauré, con la sua leggendaria fluidità, la sottigliezza armonica e la voluttuosa scrittura strumentale. La Sonata è costruita nello spirito di Franck e trae la sua notevole unità dal tema sconcertante del primo movimento. Tutti i suoi parametri confluiscono nei tre movimenti del brano, variando il ritmo, gli intervalli melodici e, più in generale, il carattere iniziale. La finezza della scrittura di Enesco sta nell’ambiguità del suo linguaggio, nelle esitazioni del suo materiale, nella cura con cui formula le frasi. Già qui possiamo rilevare il suo implacabile perfezionismo, lo stesso perfezionismo che lo ha portato al dubbio più assoluto.

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data di pubblicazione : 30/07/24



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