Sonata per violino e pianoforte op. 36
Allegretto. Andante tranquillo – Allegretto tranquillo – Andante non troppo. Allegro un poco agitato
La Sonata per violino e pianoforte in re minore, la prima opera importante di musica da camera di Gabriel Pierné, fu scritta nel 1900 ed eseguita per la prima volta nell’aprile 1901, nella sala Pleyel, dal violinista cui è dedicata, Jacques Thibaud, e dal pianista Lucien Wurmser. L’influenza di César Franck vi si avverte sotto più rispetti: l’uso di cromatismi che comportano costanti modulazioni e una tonalità instabile; l’adozione della forma ciclica (i tre movimenti presentano motivi tematici comuni, soggetti a molteplici metamorfosi). Se l’appassionato lirismo del brano si iscrive nella tradizione francese di Saint-Saëns e di Massenet, l’atmosfera intima e la scrittura trasparente di alcuni passaggi fanno anche pensare all’ammirazione che Pierné nutriva per Debussy. Come nelle Sonate di Brahms (op. 78) o di Grieg (op. 45), i quattro movimenti vi sono riuniti in tre, in quanto il primo comprende un Allegretto piacevolmente disimpegnato e poi un Andante tranquillo calmo e lirico. Questo movimento si basa su una struttura ritmica accurata: le misure del violino e quelle del pianoforte hanno metri loro propri (inizialmente 6/8 per l’uno e 10/16 per l’altro). Il secondo movimento è un Allegro tranquillo, durante il quale il pianoforte deve suonare “avec un sentiment calme et rêveur”. L’Allegro un poco agitato dell’ultimo movimento è introdotto da un passaggio come recitativo, per poi proporre notevoli sviluppi armonici e tecnici. Nel 1908, di questa sua Sonata Pierné realizzerà un arrangiamento per flauto e pianoforte, che contribuirà a renderla popolare.
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La scuola franckiana
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data di pubblicazione : 25/09/23
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