Sonata per violino e pianoforte in re maggiore op. 12
Allegro moderato – Variations : Andantino con moto – Rondo : Vivace
Nel 1853, Lalo compose un Grande Duo concertante per violino e pianoforte.Il titolo voleva indicare la pari importanza accordata ai due strumenti (la scrittura della parte del violino è particolarmente curata), laddove il termine «sonata» avrebbe potuto far pensare a un’opera per pianoforte «con accompagnamento di violino», secondo l’uso in vigore nei primi decenni dell’Ottocento. Poi Lalo lasciò la partitura nel cassetto per vent’anni. Fu l’incontro con Pablo de Sarasate, nel 1873, a destare il suo interesse? Fatto sta che ritoccò (di poco, a quanto pare) la sua Sonata – il cambiamento del titolo è significativo dell’evoluzione degli usi e della mentalità –, e che il virtuoso spagnolo, accompagnato da Georges Bizet al pianoforte, la eseguì per la prima volta il 29 novembre 1873 alla Société nationale de musique. Se questa op. 12 di Lalo è la capostipite delle grandi sonate per violino e pianoforte che fioriscono in Francia nella seconda metà del XIX secolo, il suo linguaggio e la sua fattura non guardano tanto a Fauré (1876) o a Franck (1886), ma piuttosto si inseriscono in un romanticismo classicheggiante: tre concisi movimenti per una durata totale inferiore a venti minuti, strutture tradizionali (in successione: una forma sonata bitematica, un tema e variazioni, un rondò-sonata). Nel tema e variazioni, il contrappunto evita la dimostrazione didattica per intrecciare un elegante dialogo tra le parti. Lalo non si lascia tentare da una scrittura di tipo sinfonico, ma si rivolge a interpreti che sappiano mostrare energia e al tempo stesso volteggiare con aerea agilità, in particolare nel brillante finale dal refrain irto di spiccati.
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data di pubblicazione : 25/09/23
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