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Sonetto 104 del Petrarca

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All’interno della raccolta Années de pèlerinage Franz Liszt propone al pubblico opere composte lungo l’arco della sua carriera. Il secondo quaderno “Deuxième année – Italie” (pubblicato presso Schott a Magonza nel 1858) raggruppa pezzi ispirati dai viaggi italiani del virtuoso a partire dalla fine degli anni Trenta. Esplicitamente influenzati dall’arte pittorica (Michelangelo, Raffaello) o dalla poesia (Petrarca, Dante, Salvator Rosa), i numeri di questo quaderno propongono per la maggior parte uno scorcio dell’Italia vista attraverso il prisma romantico dei capolavori antichi. Seguono così l’esempio di certe poesie di Lamartine, come Philosophie. I tre pezzi ispirati a sonetti del Petrarca (1304-1374) – Benedetto sia ’l giorno (n. 47); Pace non trovo (n. 104); e I’ vidi in terra angelici costumi (n. 123) – sono versioni riscritte di lieder per tenore composti nel corso degli anni Quaranta su questi testi in cui il poeta esprime i propri sentimenti amorosi nei confronti dell’irraggiungibile Laura. Nella versione pianistica il sonetto 104 serba accenti lirici (quasi bel canto e amoroso) ma il compositore tende ad astrarsi dalla costrizione delle parole del poeta e a preferirle una prosodia e delle effusioni personali. La contraddizione, elemento centrale della poesia, resiste nondimeno alle metamorfosi imposte da Liszt: la ricerca senza tregua di un’impossibile pace interiore. Dopo un’introduzione agitato assai, l’opera assume la forma di un notturno in mi maggiore nel quale si coglie chiaramente l’influsso di Frédéric Chopin.

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data di pubblicazione : 25/09/23



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