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Studi nel genere fugato op. 97

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Mentre molti altri compositori dedicano i loro studi agli aspetti tecnici, Reicha ritiene che un vero pianista debba padroneggiare alla perfezione il contrappunto. Intorno al 1815-17 pubblica le sue Études dans le genre fugué pour le pianoforte précédées de quelques remarques instructives sur différentes propositions musicales à l’usage des jeunes compositeurs, in due libri di diciassette Studi ciascuno. Nella prefazione dichiara: «Questo genere è e sempre sarà quello che i conoscitori e i veri amatori stimeranno di più, non solo perché è il più difficile, ma perché non è in alcun modo soggetto ai capricci di un gusto frivolo ed effimero». Quasi tutti i pezzi sono abbinamenti che potrebbero recare il titolo di Preludio e Fuga. I Preludi costituiscono una sorta di enciclopedia musicale: variazioni (n. 3, n. 33 sulle Folies d’Espagne), sarabanda (n. 5 e n. 9), minuetto (n. 13), insistenza di un pedale «che cambia nota secondo le modulazioni» (n. 7), enarmonia (n. 16 e n. 29), rondò su un basso ostinato (tetracordo discendente) intitolato La Sonnerie de St. Roch, forse in riferimento alla Sonnerie de Sainte-Geneviève du Mont di Marais (n. 17), ecc. Le Fughe ben si accordano con i Preludi, caratterizzate come sono ora dalla scrittura a due voci (n. 1), dal cromatismo (n. 11), ora da un soggetto preso da un motivo popolare (n. 18), o ancora dalla combinazione di due soggetti (n. 17 e n. 24) o da modulazioni che si avventurano in tonalità lontane (n. 33, da do maggiore a sol bemolle maggiore). Pur non preoccupandosi di esplorare tutte le ventiquattro tonalità, Reicha offre qui un equivalente moderno del Clavicembalo ben temperato di Bach.

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data di pubblicazione : 25/09/23



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