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Treize Prières op. 64

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Scritta nel 1865, questa opera 64 è dedicata alla memoria di Pierre Érard, costruttore di strumenti musicali scomparso dieci anni prima. Sostegno di Alkan, Érard è anche l’ideatore di un pianoforte a pedaliera (1853) che assorbe il compositore dalla fine degli anni Cinquanta in poi e per il quale ha già scritto un Benedictus (1859). Già primo premio d’organo al Conservatorio, escluso dalla titolarità dei grandi organi parigini a causa delle sue origini ebraiche, Alkan (che peraltro ha declinato l’incarico poco prestigioso di organista al Temple consistorial), si dedica sul finire della vita a composizioni per pianoforte a pedaliera (1859-1872) che influenzano gli organisti del suo tempo. Le Treize Prières sono composte “pour orgue avec pédale obligée ou piano à clavier de pédales ou piano à trois mains” e una parte dei numeri (sette su tredici) verrà arrangiata per organo – al pari degli Onze Grands Préludes op. 66 – da César Franck. “Egli rivela un lato dell’anima ebraica che è indiscutibilmente predominante; vi è un che di biblico nelle sue Prières. Il suo prolisso fervore richiama le effusioni dei profeti e, quando alza la voce, par di sentire quelle invocazioni a Yahweh l’implacabile, che punisce i delitti dei padri colpendone la discendenza fino alla settima generazione!”, fa notare Alexandre de Bertha ne L’Étude psycho-musicale che dedica al proprio maestro nel 1909. In questa raccolta Alkan abbandona le logiche molto strutturate di progressione tonale che troviamo nei suoi grandi cicli pianistici: l’opera 64, che si apre e si chiude in sol maggiore, si avventura un’unica volta in una tonalità minore (l’orientaleggiante preghiera in mi).

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data di pubblicazione : 25/09/23



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