Salta al contenuto principale

Trio con pianoforte in re minore op. 101 n. 2

Compositore/i :
Date :
Formazione musicale :
Instrument(s) :

Allegro non troppo – Minuetto : Allegro – Andantino – Finale : Allegro assai

Nel 1824 Reicha pubblica i suoi Sei Grandi Trii concertanti per pianoforte, violino e violoncello op. 101, vent’anni dopo la Sonata per pianoforte con accompagnamento di violino e violoncello op. 47. La formazione è la medesima, ma già il titolo segnala una prospettiva diversa, illustrata nella prefazione al nuovo lavoro: «Componendo questi Trii, mi sono riproposto di riunire i tre strumenti in modo da farne, per così dire, un tutt’uno, e da rendere il più possibile interessante, in tale unione, ciascuno di essi. Il pianoforte non può brillarvi in modo esclusivo. Nell’intendimento dell’autore, deve spesso servire da accompagnamento sia al violino sia al violoncello sia ai due strumenti quando suonano insieme: è per questa ragione che il pianoforte diventa effettivamente interessante solo allorché si unisce alle altre due parti. Questi Trii non vanno dunque giudicati considerando unicamente la parte del pianoforte». Forse Beethoven influenzò tale evoluzione, nella misura in cui lo stile di Reicha prende le distanze dal classicismo viennese. Così, il Trio n. 2 attacca in un clima inquieto, febbrile, in contrasto con il cantabile del secondo tema, la cui vivacità finisce per prevalere nella coda. Intitolato Minuetto, il secondo tema assomiglia piuttosto a uno Scherzo ispirato da qualche Ländler popolare. L’Andantino lascia a tratti da parte il suo elegante lirismo a favore di una più muscolare declamazione sostenuto. Il dialogo tra i tre strumenti si fa più stretto nel Finale, alla stregua di un’animata conversazione che, con la sua conclusione in re maggiore, scioglie le tensioni dell’intero lavoro.

Permalink

https://www.bruzanemediabase.com/it/node/7347

data di pubblicazione : 25/09/23



Effettuare una ricerca