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Trio con pianoforte in sol maggiore op. 27

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Allegro grazioso – Andante cantabile – Menuetto : Allegro espressivo e non tanto presto – Allegro

Onslow dedicò tutti i suoi trii a signore della buona società, tranne l’op. 27, che invece è dedicato a Pierre-Joseph-Guillaume Zimmermann (1785-1853), professore di piano al Conservatorio. Composto e pubblicato nel 1824, come il Trio op. 26, rappresenta una netta evoluzione rispetto al Trio op. 20, di due anni precedente. Benché l’eleganza melodica del primo movimento rechi ancora qualche traccia del retaggio classico, qui Onslow afferma la sua appartenenza al XIX secolo. L’ombra di Beethoven? Il nostro musicista non è affatto un epigono e parla un linguaggio suo proprio, sfruttando il potenziale drammatico delle modulazioni e dell’armonia e rinnovando le combinazioni strumentali, per creare sonorità diverse. Così, l’Allegro grazioso è caratterizzato da uno sviluppo teso, spesso in tonalità minore, in cui il violino e il violoncello suonano sovente in corda doppia. Analogamente, l’Andante cantabile presenta una parte centrale contrastante, una marcia a tre tempi che scandisce eroicamente ritmi puntati. Nella totalità della partitura, al pianoforte spettano più passaggi che agli archi (forse in allusione all’eccellenza tecnica del dedicatario?); tuttavia, il violoncello a volte espone le idee tematiche e acquista importanza rispetto alle opere precedenti. Lo scatenato Menuetto volge le spalle all’Ancien Régime e sconvolge la metrica per mezzo di spostamenti di accento, mentre l’episodio centrale cede alla tentazione del valzer. Il Finale in ritmo ternario, punteggiato di sincopi, dimostra anch’esso la fantasia ritmica di Onslow, concludendosi con una focosa coda in accelerando.

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data di pubblicazione : 25/09/23



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